“Mamma taxi”? Ora ti costa più del carburante: decine di migliaia di euro in 10 anni | Questa l’amara verità

donna al volante auto - foto (C) Mediaoneonline.it

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Non se ne può fare a meno, a volte, ma ci sono costi legati alla scuola che rappresentano un “salasso” per le famiglie 

L’inizio dell’anno scolastico, per questo 2025, è ormai alle porte. E, come sempre, con l’inizio le famiglie si trovano ad affrontare una serie di spesa che vanno ben oltre i semplici libri di testo. Acquistare il corredo scolastico significa non solo comprare manuali e quaderni, ma anche penne, zaini, astucci e strumenti tecnologici come tablet o computer, ormai diventati parte integrante del percorso educativo. A questo si aggiungono le spese per la mensa e per le varie attività extrascolastiche che completano il percorso di crescita dei ragazzi.

Molti genitori scelgono di investire su sport, corsi di lingua, musica o laboratori creativi che stimolano i propri figli, ma queste attività hanno un costo che, sommato anno dopo anno, può diventare pesante da sostenere. Inoltre, bisogna considerare i trasporti quotidiani: accompagnare i figli a scuola o alle attività richiede benzina, tempo ed energie, fattori che spesso non vengono messi subito in conto.

L’aspetto più preoccupante è che, facendo un calcolo complessivo, la spesa per un figlio può arrivare a decine di migliaia di euro in dieci anni, senza contare le spese impreviste che inevitabilmente si presentano. In una società dove il costo della vita cresce di anno in anno, questi numeri pesano sempre di più sul bilancio delle famiglie, soprattutto quando ci sono più figli da sostenere.

Non bisogna dimenticare che la scuola non si limita a formare culturalmente i bambini e i ragazzi, ma porta con sé una vera e propria organizzazione familiare. Dietro ogni libro, ogni corso e ogni tragitto quotidiano si nasconde un impegno economico che va a sommarsi a quello emotivo e logistico, mettendo alla prova la capacità di gestione dei genitori.

Difficoltà quotidiane, fra mamme… e scuola

Mamme e lavoratrici oggi devono affrontare un duplice impegno: portare avanti la propria carriera e nello stesso tempo gestire i figli. La figura della “mamma taxi” è diventata una realtà concreta: donne che, oltre al lavoro e alla gestione della casa, si trasformano anche in autiste per accompagnare i bambini tra scuola, sport e attività extrascolastiche.

Si parla spesso di disparità salariale e di mancanza di aiuti concreti da parte dello Stato, ma ci si dimentica delle piccole grandi fatiche quotidiane. Un esempio lampante è proprio quello dei trasporti: durante l’anno scolastico i genitori devono destreggiarsi tra corse mattutine, traffico cittadino e orari serrati, spesso sacrificando la propria tranquuillità e aumentando i livelli di stress. Nei mesi estivi, con la chiusura delle scuole, la situazione diventa ancora più complessa e i costi legati a babysitter, centri estivi o attività di intrattenimento crescono ulteriormente.

scuolabus scuola - foto (C) Mediaoneonline.it
scuolabus scuola – foto (C) Mediaoneonline.it

Un servizio che grava pesantemente anche sul bilancio familiare

Il “servizio scuolabus familiare” pesa tantissimo sulle famiglie. Non si tratta solo del carburante speso quotidianamente, ma anche dei rischi legati alla circolazione: strade dissestate, pioggia, traffico e il rischio di multe o piccoli incidenti. Ogni tragitto può trasformarsi in una fonte di spesa imprevista, che incide inevitabilmente sul bilancio di casa.

Alla fine, ciò che sembra un semplice gesto quotidiano – accompagnare i figli a scuola – si traduce in un impegno economico e logistico che colpisce in modo particolare le mamme, costrette a giostrarsi tra mille ruoli. Una condizione che, se non affrontata con politiche di sostegno adeguate, continuerà a pesare sulle famiglie italiane, aggravando il divario tra costi reali e aiuti effettivi.