Mi stavo grattando solo l’orecchio | Con questa mossa ANNULLI una multa per cellulare alla guida, è sicuro

multa auto polizia posto blocco - foto (C) MediaoneOnline.it
Il tema dell’educazione stradale è fra i più diffusi, dopo il nuovo Codice: ci sono però vari aspetti da considerare…
Con l’entrata in vigore delle nuove modifiche al Codice della Strada nel 2025, l’Italia si allinea ai più severi standard europei in tema di sanzioni e sicurezza. L’obiettivo? Ridurre drasticamente gli incidenti stradali e promuovere una cultura del rispetto delle regole. Le statistiche degli ultimi anni parlano chiaro: l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e l’uso del cellulare al volante restano le cause principali di incidenti gravi o mortali.
Le novità legislative introdotte toccano numerosi ambiti: per chi guida senza patente o assicurazione, si prospetta la reclusione fino a 3 anni; chi invece viene sorpreso alla guida sotto effetto di stupefacenti o alcool rischia una condanna diretta, senza possibilità di patteggiamento. Particolare attenzione è riservata anche all’utilizzo del telefono alla guida: il reato può essere punito con il ritiro immediato della patente e sanzioni amministrative oltre i 2.000 euro.
I primi risultati? In soli tre mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, il Ministero dei trasporti ha registrato un calo del 17% degli incidenti con feriti e una diminuzione del 24% degli incidenti notturni legati all’abuso di alcol. Le nuove regole sembrano dunque funzionare, soprattutto grazie all’aumento di controlli e all’uso delle nuove tecnologie (telecamere intelligenti, autovelox evoluti, pattuglie dronizzate).
Tuttavia, l’aspetto più controverso riguarda proprio l’equilibrio tra giustizia e abuso interpretativo. Molti cittadini lamentano infatti la difficoltà di difendersi in caso di multe errate, specialmente quando l’agente accertatore redige un verbale su fatti accaduti in sua presenza.
Quando si dice al poliziotto… “mi stavo grattando l’orecchio”
Avete mai sentito dire di qualche automobilista che risponde ai vigili con “mi stavo solo grattando l’orecchio” dopo esser stato fermato col cellulare in mano? Il problema è che, in presenza di un verbale redatto da un pubblico ufficiale, la sua dichiarazione ha valore di “fede privilegiata” ai sensi dell’art. 2700 c.c., il che rende praticamente inammissibile una semplice contestazione.
Per chiarire meglio il tutto, secondo la recentissima Ordinanza n. 12925 del 14 maggio 2025 della Corte di Cassazione, le dichiarazioni dell’agente che ha assistito personalmente all’infrazione fanno piena prova fino a querela di falso. In sostanza, se il verbale dice che stavi usando il telefono, non basta dire che ti stavi grattando l’orecchio: serve un procedimento giudiziario vero e proprio per dimostrare il contrario.

La “fede privilegiata” e querela di falso: come contestare un verbale
Lo si sa bene, il verbale redatto da un agente è considerato un atto pubblico e, in quanto tale, ha un valore legale fortissimo. Può essere contestato solo nei seguenti casi: Querela di falso: l’unico strumento per smontare la veridicità di quanto dichiarato nel verbale. Va proposta al Tribunale Civile in composizione collegiale; Errori formali evidenti: come una data inesistente, un numero di targa impossibile o la mancanza di dati essenziali (ad esempio l’identità dell’agente); Falso grossolano: quando la falsità è palese e riconoscibile a prima vista. In tutti gli altri casi, anche un semplice errore percettivo (come confondere un cellulare con un auricolare) non può essere contestato con un ricorso ordinario. Serve attivare il procedimento di querela di falso, che comporta tempi lunghi e costi legali non trascurabili.
Il ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto può essere efficace solo se il verbale presenta vizi di forma evidenti. Diversamente, l’unica strada resta quella giudiziaria, con i relativi oneri di prova a carico del ricorrente. L’onere della prova, infatti, spetta a chi propone la querela. Bisogna fornire elementi concreti come fotografie, video dashcam, testimonianze o perizie tecniche. Senza questi strumenti, è praticamente “impossibile” ottenere l’annullamento della sanzione…