Multa da quasi 1.000 euro se parli con un turista: la nuova legge che fa impazzire | Il sindaco vara la legge “anti-buttadentro”

Porto turistico fra i più belli - foto (C) Mediaoneonline.it
Estate, turismo e regole a dir poco… inaspettate: multe salatissime, ma cosa sta accadendo nelle città più amate in Italia?
Con l’arrivo dell’estate, le più belle città e cittadine italiane si trasformano in veri e propri “palcoscenici” a cielo aperto. Le strade si riempiono di luci, musica, eventi e colori, pensati per catturare l’attenzione dei visitatori e regalare un’esperienza magica. Dai borghi costieri alle città d’arte, ovunque si respira un’aria di festa e ospitalità, spesso studiata nei minimi dettagli per attrarre turisti da tutto il mondo.
I social diventano alleati fondamentali in questa corsa alla visibilità: ristoranti, negozi, B&B e attività culturali pubblicano offerte irresistibili, menù speciali, esperienze esclusive e promozioni lampo. L’obiettivo è chiaro: conquistare nuovi clienti sfruttando la viralità di Instagram, TikTok e Facebook, dove i contenuti legati al turismo italiano raggiungono milioni di visualizzazioni ogni giorno.
Nei centri storici e nei quartieri più frequentati, spuntano mercatini serali, spettacoli itineranti, degustazioni e visite guidate. Tutto è pensato per incentivare l’esperienza locale e far sì che ogni turista lasci la città con un ricordo indelebile. Ma non si tratta solo di intrattenimento: l’economia locale si gioca una partita fondamentale nei mesi estivi, quando l’afflusso turistico genera profitti decisivi per molte imprese.
È proprio in questo contesto che si inserisce una pratica antica, ma oggi sempre più dibattuta: quella dei “buttadentro”. Ovvero, collaboratori o titolari di attività che si avvicinano ai passanti per invitarli, a volte con insistenza, nei propri locali o negozi. Una figura tipica delle zone a vocazione turistica, che però da oggi potrebbe diventare… fuori legge.
Ma i “buttadentro” sono adesso sotto accusa…
Ma iniziamo ad entarare nel dettaglio di quanto accaduto. E’ risaputo, infatti, che in alcune località italiane il comportamento di chi parla con i turisti per invitarli a entrare in un ristorante o acquistare in un negozio è diventato motivo di discussione e regolamentazione. Da una parte c’è chi lo considera un modo legittimo per promuovere la propria attività; dall’altra c’è chi lo vive come una forma di disturbo, soprattutto se insistente o invadente.
Le nuove direttive parlano chiaro: da un po’, soltanto in alcuni luoghi, diventa vietato attuare pratiche di pubblicità aggressiva in strada nei confronti dei turisti, soprattutto se si ha una concessione sul suolo pubblico. In pratica, se hai un ristorante, un negozio o una struttura ricettiva, non puoi più avvicinare direttamente i turisti per convincerli a entrare. Pena: una multa che può arrivare fino a 700 euro.

Cosa succede, e come nasce la legge “salvaturisti”
A prendere una decisione concreta è stata Capri, una delle perle del turismo italiano. Qui, il sindaco Paolo Falco ha firmato un’ordinanza molto chiara: niente più inviti o approcci verbali ai turisti con finalità commerciali. L’obiettivo è quello di proteggere l’esperienza dei visitatori da molestie e insistenze poco gradite, salvaguardando al contempo l’immagine dell’isola. Chi infrange questa ordinanza rischia sanzioni fino a 694 euro, a cui può seguire anche la sospensione dell’attività commerciale per tre giorni in caso di recidiva. Il provvedimento è stato pubblicato il 13 giugno e da allora ha già sollevato numerose polemiche tra i commercianti locali.
Ma per il Comune si tratta di una misura necessaria per garantire ordine, decoro e rispetto dei turisti in vacanza. Dunque, attenzione alle… chiacchiere troppo intraprendenti con i turisti: a Capri, anche solo scambiare qualche parola con un visitatore potrebbe costare caro. E non è uno scherzo: chi viola la norma rischia di vedersi recapitare una multa salatissima. L’Italia resta accogliente, sì, ma… con qualche nuova regola da rispettare.
