Multe ZTL, tutto annullato | Ecco cosa dice la sentenza che fa impazzire gli automobilisti, con quei soldi ti paghi le vacanze

ztl varco (foto missionline) - mediaoneonline.it

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Le Zone a traffico limitato, le multe e le interpretazioni della legge: e ci sono casi in cui la sanzione “non vale” 

L’obiettivo principale, si sa, per le Zone a traffico limitato era quello di ridurre totalmente l’inquinamento e tutelare i centri storici delle città. Ma ma per chi si trova a guidare ogni giorno diventano spesso un vero incubo. Basta un ingresso sbagliato o una dimenticanza per vedersi recapitare a casa una sanzione anche salata, con fotografie e prove a supporto fornite dalle telecamere installate ai varchi.

Il problema è che, anche quando non sembra, le multe arrivano lo stesso. Le telecamere registrano ogni passaggio, i dati finiscono direttamente nei sistemi informatici del Comune e, senza accorgersene, dopo settimane si riceve la notifica della violazione. È per questo che molti automobilisti parlano di un sistema “a trappola” che non perdona nessun errore.

Per evitare di cadere in queste situazioni spiacevoli, l’unico strumento realmente utile, in fin dei conti, rimane quello più ovvio. OVvero, bisogna munirsi di tagliandi autorizzativi, pass temporanei o permessi speciali. Ogni città ha regole differenti e spesso complicate, motivo per cui un automobilista deve informarsi prima di circolare in centro storico. Alcuni Comuni permettono la registrazione delle targhe per residenti, altri concedono deroghe per categorie particolari come disabili o commercianti.

C’è poi il nodo della tecnologia. Se in passato era più semplice capire se si stava commettendo un’irregolarità, oggi le Ztl sono controllate da sistemi elettronici in grado di segnalare immediatamente le infrazioni. Questo comporta che non serve più la presenza fisica di agenti: tutto avviene in maniera automatizzata. In un contesto simile, la trasparenza delle regole diventa fondamentale per non penalizzare ingiustamente i cittadini.

I regolamenti dei Comuni e la legge nazionale…

Un aspetto molto delicato riguarda la sovrapposizione tra regolamenti comunali e il Codice della strada. Se da un lato i Comuni hanno la facoltà di delimitare aree riservate, dall’altro la legge nazionale stabilisce criteri generali che non possono essere ignorati. Proprio questo contrasto è stato al centro di un recente caso giudiziario avvenuto a Roma.

Un avvocato romano si è visto recapitare quattro multe per aver attraversato una Ztl senza permesso. Tuttavia, la sua auto era un modello ibrido e, secondo l’articolo 7 del Codice della strada, tali veicoli hanno diritto ad accedere liberamente. Il Giudice di Pace ha accolto il ricorso, annullando le sanzioni e stabilendo che la normativa comunale non può derogare a una legge nazionale.

multa strada - foto mediaoneonline.it
multa strada – foto mediaoneonline.it

Il caso delle auto ibride

Secondo la decisione del giudice, le auto ibride devono dunque poter circolare nelle Ztl in virtù della loro natura ecologica. Questi veicoli, infatti, riducono emissioni e consumi rispetto alle auto tradizionali, contribuendo a proteggere l’ambiente e migliorare la qualità dell’aria. La questione, tuttavia, non è priva di controversie. Il Ministero dei Trasporti aveva in passato chiarito che l’articolo 7 si applica solo alle Ztl istituite dopo il 2018, lasciando quindi margini interpretativi aperti. Inoltre, per le aree pedonali valgono regole ancora più stringenti.

Nonostante ciò, la sentenza del Giudice di Pace ha segnato un precedente importante, che potrebbe cambiare il futuro delle regole di accesso nei centri urbani italiani. Per sintetizzare, dunque, non possono fare la multa se circoli con un’auto ibrida in Ztl, almeno secondo il Codice della strada e secondo la recente interpretazione giudiziaria. Ma il tema resta aperto e ogni automobilista farebbe bene a verificare attentamente le regole locali per non incorrere in spiacevoli sorprese…