Quattordicesima, quest’anno neanche la vedrete: ormai sembra davvero ufficiale | Vi toccherà fare pochi giorni di vacanza

Vacanza mare costi alti - foto (C)Mediaoneonline.it
La tendenza sembra chiara anche per il 2025: una mini-vacanza diventa un vero salasso.
Fino a qualche anno fa, una famiglia italiana poteva organizzare le vacanze estive con un budget tutto sommato sostenibile. Ma oggi, nel pieno di un’inflazione che non accenna a rallentare, i prezzi dei viaggi sono aumentati in modo esponenziale. L’effetto? Sempre meno partenze, sempre più italiani costretti a restare a casa o a ridimensionare fortemente le proprie aspettative. E in tutto questo, è destinato a svuotarsi anche il portafogli (stesso destino della quattordicesima…).
Insomma, le cose preoccupano particolarmente un po’ tutti, in vista dell’estate 2025: già lo scorso anno si era toccato un picco abbastanza allarmante, con il turismo che ha assunto i contorni di un bene di lusso. Secondo i dati ufficiali, l’estate passata ha infatti rappresentato una delle più care di sempre, e se le tendenze verranno confermate, anche l’anno in corso – quel che ne rimane – si prospetta parecchio critico. Le famiglie faticano a far quadrare i conti, tra bollette, mutui e spese quotidiane che lasciano sempre meno spazio ai viaggi.
Le destinazioni che un tempo erano considerate alla portata di tutti oggi presentano prezzi inaccessibili. Il costo medio per una settimana di vacanza supera di gran lunga quello di pochi anni fa. Si registra una netta frenata delle prenotazioni italiane, mentre aumentano quelle da parte dei turisti stranieri, attratti dal fascino del nostro Paese ma anche forti di un potere d’acquisto superiore.
Nel frattempo, anche la durata e la modalità delle vacanze sono cambiate: si viaggia meno, si sceglie fuori stagione, e spesso si cerca di risparmiare con portali online e prenotazioni anticipate. Ma non basta più: il caro-vita pesa, e l’Italia vacanziera sembra sempre più un ricordo lontano.
Ma che estate è stata, l’ultima? Prezzi pazzi e una valanga di record negativi
Basterebbe partire dalle analisi di Assoutenti e del Centro di ricerca sui consumi (Crc) per fare il punto della situazione: quella che è stata fotografata, infatti, è stata una situazione davvero allarmante: nel 2024, il costo medio per una settimana al mare è cresciuto fino al 20%. La Sardegna, con mete come Porto Cervo, ha toccato punte da 3.500 euro per sette giorni in un tre stelle. Anche località come Milano Marittima, Senigallia e Anzio hanno subito rincari pesanti.
I voli aerei hanno seguito, più o meno, la stessa rotta. Spieghiamoci meglio, e facciamo due calcoli: si è dimostrato, in poche parole, che spostarsi in Italia, alla fine, può praticamente costare quasi quanto volare all’estero. Incredibile a dirsi o pensarsi, qualche anno fa, ma oggi si tratta, purtroppo, della durissima realtà. Prendiamo qualche esempio concreto: un volo andata e ritorno fra Milano e Brindisi ha toccato la quota dei 972 euro, mentre da Roma a Olbia si superano i 900. Ma non finisce qui, perché anche chi vuole volare verso mete esotiche come le Maldive deve affrontare cifre superiori ai 1.900 euro, con aumenti del 40% rispetto all’anno prima. E ancora non è certo quanto e come cambieranno le cose in questo 2025…

Il costo di un solo giorno al mare: soggiorni e ristorazione, prezzi alle stelle
Ma passiamo alla “vita” in spiaggia. Affittare ombrellone e lettini è diventato, infatti, un vero salasso. In media, nelle località italiane si spendono tra i 30 e i 35 euro al giorno. In alcune zone del Salento si può anche arrivare oltre i 120 euro. E ancora non c’è totale chiarezza su come i lidi si muoveranno – su e giù per l’Italia – per l’estate che sta per arrivare. Secondo Altroconsumo, per una settimana in prima fila la spesa media è stata negli ultimi tempi di 226 euro, ma questa rischia di salire fino (e anche oltre) ai 392 euro in località come Alassio.
Tra le più economiche ci sono Senigallia (155 euro), Lignano (164) e Rimini (165), ma anche queste cifre rappresentano un peso significativo per molte famiglie. A questo si aggiunge il costo della ristorazione, aumentato in media del 3,5%, che contribuisce, in definitiva, a rendere praticamente “proibitivi” i soggiorni al mare. Chi vuole concedersi una cena con vista mare o un aperitivo in spiaggia, spesso si trova a fare i conti con scontrini salati e coperti maggiorati. La percezione è che ogni servizio legato al turismo sia aumentato di prezzo in maniera esponenziale. Il risultato finale? Vede il turismo in Italia sempre più orientato verso un’utenza straniera, mentre gli italiani si trovano costretti a fare i conti con vacanze sempre più rare e costose. E non si può ancora sapere se, dopo il 2025, la situazione sia destinata a migliorare…