Sicilia, finalmente i turisti possono visitare la MINI ROMA | Si trova a due passi da Messina, è l’evento dell’anno

colosseo (foto pixels) - mediaoneonline.it
Nella Sicilia “museo a cielo aperto”, i monumenti raccontano storie millenarie: eccone un’altra
Nell’anima più profonda della Sicilia, quella che si respira tra pietre antiche e il “suono del vento” tra i templi, c’è un patrimonio storico e archeologico che il mondo intero ci invidia. Questa terra, al centro del Mediterraneo, è stata crocevia di civiltà, teatro di conquiste e punto d’incontro tra popoli, culture e architetture. Una delle testimonianze più impressionanti di questo passato glorioso è Selinunte, antica polis greca, tra le più importanti del mondo classico.
Selinunte, situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, è un sito archeologico che lascia senza fiato. I suoi templi dorici, imponenti e maestosi, dominano il paesaggio come guardiani del tempo. Il tempio E, dedicato probabilmente a Hera, è uno degli esempi più straordinari di architettura dorica dell’intero bacino mediterraneo. Intorno, distese di colonne, metope e capitelli ci riportano a un’epoca in cui Selinunte era un crocevia commerciale e culturale.
Poco più a est, un’altra perla archeologica attira studiosi e turisti da ogni parte del mondo: la Valle dei Templi di Agrigento. Questo straordinario parco archeologico conserva intatti alcuni dei templi greci meglio conservati al mondo, come il Tempio della Concordia, vero e proprio simbolo della Sicilia antica. Camminare qui, tra i mandorli e il profumo di terra rossa, è un viaggio nel tempo che affascina e incanta.
Ma la Sicilia non smette mai di sorprendere. Accanto ai siti noti e celebrati, esistono autentici gioielli meno battuti dal turismo di massa, ma non per questo meno affascinanti. E proprio uno di questi sta tornando alla luce: una vera e propria “mini-Roma” siciliana riapre i battenti, pronta ad accogliere i visitatori in cerca di storia e bellezza.
Riapre un tesoro romano dimenticato
I cancelli si riaprono alla Villa Romana, sito archeologico di inestimabile valore, chiuso al pubblico negli ultimi quattro mesi per importanti lavori di manutenzione. L’annuncio arriva direttamente dal Parco Archeologico di cui parleremo – diretto dall’architetto Giuseppe Natoli – e rappresenta una grande notizia per gli appassionati di archeologia e per la promozione culturale della Sicilia.
Le “porte” si sono riaperta appena qualche giorno fa – martedì 17 giugno – e la villa sarà nuovamente accessibile dal martedì alla domenica, compresi i giorni festivi, con orario 9.00 – 19.00. Resta ancora temporaneamente chiuso l’Antiquarium, soggetto a ulteriori interventi, ma il cuore del complesso è pronto a rivelarsi in tutto il suo splendore.

Ecco dov’è la “mini-Roma” della costa tirrenica
Scoperta nel 1973 durante la costruzione dell’autostrada Messina-Palermo, la Villa Romana, che si trova a Patti Marina, è uno dei complessi residenziali più raffinati della Sicilia romana. Sorge su un antico insediamento preesistente e risale agli inizi del IV secolo d.C. Il cuore della villa è un grande peristilio quadrangolare, ornato da mosaici policromi con motivi geometrici, meandri e festoni di alloro. Attorno ad esso si dispongono ambienti privati e di rappresentanza, testimoni di una vita opulenta e colta.
Una delle stanze più suggestive della “mini-Roma” in salsa siciliana è la sala triabsidata, il triclinium, usata per i banchetti, arricchita da mosaici pavimentali di eccezionale qualità. La villa possiede anche un sistema termale ben conservato, con suspensurae, canalizzazioni, vasche e un praefurnium, tipici delle strutture di lusso dell’aristocrazia romana. Situata a nord della moderna Patti, questa “capitale in miniatura” ci restituisce l’immagine viva di un’epoca raffinata, fatta di cultura, arte e piacere della vita. La riapertura di Patti Marina è una nuova occasione per scoprire la Sicilia archeologica più autentica, una Sicilia ricca di fascino e di memoria. Un’opportunità per ritrovare il legame profondo con la nostra storia, passeggiando tra i resti di una civiltà che ha lasciato impronte indelebili.