Sigarette a 9€, la STANGATA è tremenda | Queste le prime città con i nuovi listini, è giunta l’ora di smettere

tabacchi sigarette - foto (C) Mediaoneonline.it

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Novità tutt’altro che buone, per i fumatori (e non solo): ecco cosa ha promesso il governo, e cosa entra in vigore a breve… 

Inutile star tanto a discutere: ogni volta che lo Stato ha bisogno di fare cassa, lo strumento più rapido e diretto è l’aumento delle tasse. Tra queste, le più discusse e percepite dai cittadini sono le accise, ovvero imposte indirette che colpiscono determinati prodotti di largo consumo come benzina, sigarette, alcol e bibite zuccherate. Il motivo? Semplice: sono beni spesso associati a danni per la salute pubblica, ma anche abitudini diffuse da cui si possono trarre entrate rapide e sostanziose.

Il problema è che a farne le spese sono sempre i consumatori. Oggi più che mai, il pieno alla pompa o l’acquisto di un pacchetto di sigarette costringe le famiglie a pensarci due (e più) volte. Una decisione politica recente ha confermato che dal 1° ottobre 2025 scatterà un importante rincaro delle accise su sigarette, alcolici e bevande zuccherate, con aumenti stimati intorno al 50%.

Dietro questa scelta c’è la volontà di ottenere un duplice effetto: da un lato incrementare le entrate fiscali, e dall’altro scoraggiare il consumo di prodotti nocivi per la salute. Le conseguenze però saranno concrete e tangibili: i prezzi al dettaglio saliranno vertiginosamente, e alcune categorie di cittadini – soprattutto i giovani – potrebbero essere particolarmente colpite.

Ma andiamo al punto, fra i più discussi: le sigarette saranno uno degli articoli più colpiti. Secondo le previsioni, un pacchetto che oggi costa circa 6 euro potrebbe arrivare a superare i 9 euro entro la fine dell’anno. Un incremento che potrebbe modificare sensibilmente le abitudini degli italiani, ma che allo stesso tempo solleva interrogativi sulla reale efficacia del provvedimento come strumento dissuasivo.

L’aumento delle accise: cosa c’è dietro la scelta del Governo

Il nuovo aumento delle accise rientra in un quadro più ampio di riforma fiscale legata alla tutela della salute. Il Governo ha motivato l’intervento richiamando le evidenze scientifiche che collegano il consumo di tabacco, alcol e zuccheri a malattie croniche come tumori, diabete e patologie cardiovascolari. Questi problemi pesano enormemente sulle casse della sanità pubblica.

L’idea è quella di utilizzare la leva del prezzo come deterrente, puntando a ridurre la domanda soprattutto tra i soggetti più vulnerabili. In parallelo, le entrate fiscali raccolte saranno destinate a finanziare campagne di prevenzione e sensibilizzazione, con l’obiettivo di modificare a lungo termine le abitudini di consumo.

soldi da pagare (foto archivio) - mediaoneoneline.it
soldi da pagare (foto archivio) – mediaoneoneline.it

Le preoccupazioni e gli scenari per imprese e consumatori

E itanto, sul fronte economico l’aumento delle accise sta già generando tensioni nel mondo produttivo. Le aziende del settore temono una contrazione delle vendite e stanno rivedendo i propri listini. Per alcuni esercenti, il rischio è di perdere una fetta significativa del mercato, soprattutto per i prodotti di fascia media e bassa. E poi, pensate un po’, anche le bevande zuccherate subiranno rincari consistenti: il prezzo potrebbe salire oltre il 50%, colpendo un segmento di consumo in crescita tra i giovani.

Stessa cosa riguarderà anche gli alcolici, con aumenti variabili in base alla gradazione alcolica ma comunque superiori al 40%. Queste nuove misure non sono solo una questione economica, ma anche sociale e culturale. Ma alla fine ci si interroga sull’effettiva capacità di trasformare davvero lo stile di vita degli italiani. La sfida sarà osservare nel medio termine l’impatto su consumi, salute pubblica e bilanci delle famiglie. Quel che è certo, al momento, è che l’impatto sulla popolazione, alla lunga, potrebbe essere particolarmente pesante.