Ti mandano un messaggio su WhatsApp e addio risparmi | La nuova TRUFFA è già arrivata in Sicilia, cittadini in lacrime

Ancora una pericolosa “trovata”, che in questo caso può letteralmente svuotare il conto corrente: occhio a questi segnali
Non bisogna mai abbassare la guardia, in questi casi: negli ultimi anni, d’altronde, il panorama delle truffe informatiche ha subito una preoccupante evoluzione, coinvolgendo sempre più cittadini, banche e istituzioni. Se in passato i tentativi di frode si limitavano a telefonate sospette o email truffaldine, oggi i metodi si sono moltiplicati e perfezionati. In particolare, si è registrato un aumento esponenziale dei casi di smishing, vishing e altre forme di ingegneria sociale, ovvero truffe che fanno leva sulla psicologia delle vittime per ottenere denaro o dati sensibili.
Accade per ora proprio in Sicilia, ma in generale sempre più spesso gli utenti ricevono SMS apparentemente inviati dalla propria banca, contenenti allarmi su fantomatici problemi di sicurezza. In realtà, si tratta di tentativi di inganno mirati a spingere la vittima a compiere operazioni dannose, di cui parliamo in questo articolo A fare le spese di queste truffe sono anche anziani o poco pratici con le nuove tecnologie, che si ritrovano vittime inconsapevoli di questi raggiri digitali.
Un elemento preoccupante è che queste truffe si inseriscono nei messaggi ufficiali della banca, creando un falso senso di sicurezza. Inoltre, i numeri telefonici utilizzati dai truffatori appaiono spesso autentici grazie al fenomeno dello spoofing, tecnica che permette di camuffare il numero del chiamante.
Il numero delle truffe è cresciuto a dismisura: secondo i dati più recenti, si parla di migliaia di casi ogni mese solo in Italia. Questo fenomeno impone la massima attenzione da parte degli utenti, e soprattutto avviene proprio in questi giorni in Sicilia, dove molti cittadini sono risultati – secondo le statistiche – molto più vulnerabili. E, in tanti, sono rimasti vittima di alcune truffe di cui parleremo.
Vishing e smishing: due tecniche a confronto
Innanzitutto facciamo il punto sul vishing, che rappresenta una truffa vocale, che utilizza la comunicazione telefonica per ingannare le vittime. I truffatori, spesso molto convincenti, si spacciano per rappresentanti di banche, agenzie governative o forze dell’ordine. Usano frasi rassicuranti ma decise per indurre la persona a fornire dati personali o a compiere operazioni finanziarie.
Lo smishing, invece, è la versione testuale: tramite SMS, i malfattori inducono l’utente a cliccare su link fraudolenti o a chiamare numeri truffa. In entrambi i casi, l’obiettivo è il medesimo: ottenere denaro o dati sensibili senza che la vittima sospetti nulla. E spesso le vittime, fidandosi della voce autoritaria del falso operatore o dell’aspetto ufficiale del messaggio ricevuto, eseguono le operazioni richieste senza mai fornire direttamente PIN o password. Proprio per questo, la truffa risulta ancora più efficace e difficile da smascherare. Il punto debole della vittima è la fiducia. Una volta guadagnata, i truffatori riescono a convincere anche le persone più caute, facendo leva sull’urgenza e sulla paura. Ma vediamo qual è il meccanismo che, proprio nell’isola, ha portato a diverse “brutte sorprese”.

“Buongiorno, qui è Unicredit…”
E proprio dalla Sicilia diversi casi si sono verificati a proposito di una delle truffe attualmente più diffuse. Uno degli esempi più pericolosi di queste truffe è proprio quello che coinvolge i clienti della banca UniCredit. Gli utenti ricevono SMS apparentemente ufficiali, in cui si parla di un’emergenza bancaria e si invita a chiamare un numero specifico. Una volta effettuata la chiamata, un falso operatore, spacciandosi per impiegato dell’ufficio antifrode, informa il cliente di una presunta anomalia sul conto.
Seguono ulteriori chiamate da numeri contraffatti che sembrano provenire dall’istituto di credito. L’obiettivo è indurre la vittima a compiere un bonifico istantaneo per “mettere al sicuro il conto”. In realtà, i soldi vengono trasferiti direttamente ai truffatori e non potranno più essere recuperati. Per proteggersi, è fondamentale tenere a mente alcune semplici regole. In primo luogo, le banche non chiedono mai bonifici via telefono. Qualsiasi richiesta di denaro o operazione bancaria ricevuta tramite SMS o chiamata deve far scattare l’allarme. È altrettanto importante non richiamare numeri forniti via messaggio e non cliccare su link sospetti. In caso di dubbio, è consigliabile contattare direttamente la banca tramite i canali ufficiali. Se si sospetta una truffa, occorre informare immediatamente la propria banca e segnalare l’episodio alle forze dell’ordine.