Ultim’ora – L’INPS chiede INDIETRO i soldi alle famiglie | Attenzione a questa PEC, estate da incubo

Inps, soldi (foto teleone.it) - mediaoneonline.it

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L’Inps rappresenta una certezza per milioni di italiani, ma adesso succede l’impensabile: ecco dove avviene il grande pasticcio  

In un’Italia che affronta difficoltà economiche crescenti, i contributi statali erogati dall’INPS rappresentano una vera ancora di salvezza per migliaia di famiglie. L’istituto, negli ultimi anni, ha intensificato la sua rete di sostegni, proponendo agevolazioni, bonus e forme di assistenza economica per chi è in difficoltà, senza lavoro o con figli a carico.

Uno dei più significativi tra questi è certamente il contributo per aiutare le famiglie con bambini piccoli, sia per le rette scolastiche sia per l’assistenza domiciliare in caso di patologie gravi. La legge n. 232/2016 ha dato forma a questo contributo, che negli anni ha visto un progressivo aumento degli importi.

Per il 2025, l’INPS ha aggiornato le soglie del bonus, prevedendo fino a 3.600 euro annui per le famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro. Un sostegno importante, soprattutto in tempi di inflazione e rincari generali, che ha consentito a molti nuclei familiari di affrontare con maggiore serenità le spese per l’educazione e la cura dei propri figli.

Ma dietro queste buone notizie si nasconde una crisi di fiducia, causata da un errore burocratico che rischia di travolgere le stesse famiglie che l’INPS ha cercato di aiutare. Le famiglie, dopo l’erroraccio, si stanno organizzando per protestare ed ottenere giustizia, ma spieghiamoci meglio su quel che è accaduto.

Il grande pasticcio, con la restituzione richiesta… a sorpresa

Il caso di cui parliamo – e che ha creato forte malessere sociale, per numerose famiglie (in particolare nel Sud Italia) riguarda uan richiesta di restituzione improvvisa del Bonus Asilo Nido. L’INPS ha notificato a decine di nuclei familiari l’obbligo di rimborsare somme che, in alcuni casi, superano i 10.000 euro, con appena 30 giorni di tempo per adempiere.

La motivazione? Un presunto “indebito percepimento” del bonus, secondo l’istituto previdenziale. Ma molte famiglie, dopo aver ricevuto la Pec più inattesa e sgradita dichiarano di aver agito in buona fede, seguendo fedelmente ogni passo della procedura e presentando tutta la documentazione richiesta. Ma a cosa è dovuto?

asilo nido - foto archivio mediaoneonline.it
asilo nido – foto archivio mediaoneonline.it

Dove è accaduto, e l’ipotesi di una class action

Il caso più emblematico riguarda Altavilla Silentina, un comune della provincia di Salerno, dove la situazione ha generato un clima di vera emergenza. Alcuni cittadini, come la madre lavoratrice Piera Acito, si sono visti recapitare richieste di rimborso per cifre come 1.800 euro, senza spiegazioni chiare e senza possibilità immediata di replica. Le famiglie si stanno organizzando per rispondere collettivamente, valutando anche l’ipotesi di una class action e chiedendo una moratoria sulle restituzioni.

La richiesta principale è quella di trasparenza, chiarezza e giustizia, con l’apertura urgente di un tavolo tecnico per fare luce su errori e responsabilità. In attesa di sviluppi, la situazione resta in evoluzione, con molte famiglie che si organizzano per difendersi e chiedere trasparenza e giustizia.