ULTIM’ORA – Scoperto un DESERTO in Sicilia | Lo chiamano il piccolo Sahara ed è pazzesco, sembra un sogno

terra desertica caldo - foto (C) MediaoneOnline.it
Una Sicilia sempre più rovente, e la scoperta di un nuovo “deserto del Mediterraneo”: ecco dove si trova
Ogni estate che passa, il caldo in Sicilia sembra superare i limiti della sopportazione umana. Le temperature superano frequentemente i 40°C, con ondate di calore sempre più prolungate e intense. I dati meteo parlano chiaro: l’isola si trova ormai al centro di un fenomeno climatico che va ben oltre le semplici anomalie stagionali. Il cambiamento climatico sta trasformando la geografia del Mediterraneo, e la Sicilia ne è una delle principali vittime.
Negli ultimi anni, le estati siciliane hanno fatto registrare alcuni tra i valori più alti d’Europa. Secondo i climatologi, questi picchi di calore sono il preludio a una transizione ambientale molto più profonda. L’effetto serra, unito alla scarsa piovosità, sta accelerando i processi di desertificazione in alcune aree dell’isola, rendendo i terreni sempre più aridi e inospitali.
L’entroterra siciliano, storicamente caratterizzato da colline verdi e paesaggi agricoli, mostra già segni evidenti di trasformazione. In alcune zone, le crepe nel terreno si fanno sempre più ampie, i corsi d’acqua si riducono o scompaiono, e la vegetazione si dirada lasciando spazio a distese brulle e polverose. Questo non è un futuro remoto: è un presente che avanza a grandi passi.
Il rischio concreto è che, in pochi decenni, porzioni significative della Sicilia si trasformino in veri e propri deserti. Un cambiamento irreversibile che impatterebbe sulla biodiversità, sull’agricoltura, sulla vivibilità delle città e sui flussi turistici. Ma c’è già un luogo che sembra anticipare questo destino, e che viene soprannominato il “Sahara siciliano”.
Quell’incredibile “piccolo Sahara” nel cuore della Sicilia
Noto anche come deserto di Centuripe, si tratta di una spettacolare formazione naturale situata tra i monti Erei e l’Etna, nel cuore della valle del Simeto. Si trova tra i comuni di Centuripe e Paternò, tra la provincia di Enna e la città metropolitana di Catania. Un paesaggio lunare, spoglio, dove la terra si spacca e si arriccia sotto il sole cocente.
Il sito, riconosciuto come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) nella rete Natura 2000, è noto anche con il nome di “contrada Valanghe”. Il termine deriva dal siciliano “valanca”, che significa “dirupo” o “luogo scosceso”, e descrive perfettamente la conformazione morfologica dell’area. I terreni sono prevalentemente argillosi e soggetti a erosione accelerata, dando vita a una rete di creste e solchi che ricordano un paesaggio pre-desertico.

Il clima semiarido e il campanello d’allarme
Nonostante il suo aspetto arido, il Sahara siciliano ospita una varietà di habitat e specie protette. Tra gli habitat più diffusi troviamo praterie steppiche, arbusteti termo-mediterranei e foreste a galleria. Fauna e flora si sono adattate alle condizioni estreme: tra i rettili più comuni troviamo il gongilo, il biacco e la lucertola campestre, mentre i mammiferi sono rari e limitati al riccio comune.
Il posto in questione, per chi volesse ammirarlo, è quello dei Calanchi del Cannizzola, dove il clima della zona è classificato come semiarido secondo l’indice di aridità di De Martonne, con una temperatura media annua di circa 17,1°C e precipitazioni molto scarse (476 mm annui). Durante i mesi estivi, le temperature raggiungono facilmente i 25-26°C di media, contribuendo a rendere l’area sempre più simile a un ambiente desertico nordafricano. L’esistenza di un “deserto” nel cuore della Sicilia dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti. Non si tratta solo di una curiosità paesaggistica, ma del sintomo visibile di un cambiamento drammatico in atto. Il “Sahara siciliano” potrebbe essere solo l’inizio di una trasformazione ambientale ben più ampia… (foto d’archivio)