Vogliono la verità i genitori e i fratelli di Simona Cinà, morta durante una festa in piscina

https://www.youtube.com/watch?v=282VG_zxOfA
TELE ONE canale 16: Voglio sapere cosa è successo a mia figlia, perché è morta, io voglio sapere solo perché…". Così tra le lacrime la mamma di Simona, la ventenne morta in una villa di Bagheria, chiede "chiarezza" sul decesso della ventenne. "Vogliamo chiarezza sulla fine di nostra figlia", ribadisce il padre di Simona. "C'erano solo bottiglie d'acqua, la piscina era pulita, noi abbiamo chiamato per avere notizie su mia figlia. Dov'è finito l'alcool? – aggiuge l'uomo – Mia figlia era una sportiva, era un pesce in acqua. Vogliamo sapere cosa è successo". La mamma, nello studio legale del suo avvocato, ricorda in lacrima suo figlia Simona: "Era una brava ragazza, studiava, amava lo sport e la conoscevano tutti. Era solare, non litigava mai con nessuno. Era buona, portava sempre a termine i suoi traguardi". Poi gli interrogativi sulla tragedia: "Perché? Cosa è successo? Perché è morta in una festa? Perché? Vogliamo sapere solo cosa è successo a mia figlia. Vi prego, cosa è successo. Perché? Perché hai avuto questo?". Anche il padre di Simona spiega che la famiglia "vuole solo chiarezza" su "cosa è successo a nostra figlia". E parla dei punti che non convincono neppure il loro legale, l'avvocato Gabriele Giambrone. "Non è normale – dice – che c'erano solo bottiglie d'acqua e la piscina era pulita. Non siamo stati chiamati. Anzi, alle 4.45 mia moglie ha chiamato perché ancora non ci chiamava nessuno. Abbiamo chiamato per caso. Quindi vogliamo capire l'alcol dov'è finito. Mia figlia era un pesce d'acqua, faceva surf, beach volley. Lo sport era la sua vita, curava il corpo, studiava al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia, questo soltanto". "Ci sono alcuni elementi che non ci convincono. "Quando siamo arrivati il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina. Il suo corpo era coperto da un telo, con il costume. C'erano le pattuglie dei carabinieri e l'ambulanza. Ma ci sono tante cose che non tornano: era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo ritovato i vestiti di mia sorella, abbiamo trovato solo le scarpe". Cosi' la sorella gemella, Roberta, e il fratello, Gabriele, di Simona' Cina', la 20enne palermitana morta in una piscina di una villa a Bagheria, durante una festa di laurea."Ci e' stato detto che i ragazzi a festa in corso, con la musica, stavano pulendo la piscina. Lei conosceva 5 persone, la sua cerchia, su 80 invitati", precisano i fratelli. "Quando siamo arrivati in quella villa non c'erano bottiglie di alcol, erano tutte sparite. Perché? Lo vogliamo sapere". A dirlo, in lacrime, è Luciano Cinà, padre di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa. "Non è normale che ci fosse solo acqua- dice – nessuno ci ha chiamato. Dove è finito l'alcol? Mia figlia faceva surf, faceva sport dalla mattina alla sera. Curava il corpo. Esigo sapere cosa è successo a mia figlia", dice. Sicuramente qualche elemento in piu' potremo averlo dopo l'autopsia che dovrebbe svolgersi domani. Servira' anche per capire le cause del decesso e se vi sia la presenza di sostanze stupefacenti e alcol". Cosi' l'avvocato Gabriele Giambrone, che assiste la famiglia di Simona Cina', la ventenne ritorvata morta in fondo a una piscina mentre partecipava a una festa in una villa a Bagheria, comune alle porte di Palermo.I famigliari precisano che la giovane era una atleta, che oltre alla pallavolo faceva anche altri sport, e si sottoponeva a controlli periodici, e "aveva paura delle sostanze stupefacenti, non ne faceva uso. Beveva ma con moderazione". Anche secondo il legale ci sono diversi punti poco chiari: intanto la villa non è stata posta sequestro, sul posto non sono stati ritrovati alcolici di nessun tipo e si notava la presenza di una gran quantità di bottigliette d'acqua e bicchieri di plastica. La consolle è stata rimossa dopo poche ore perché, pensate, la villa va a affittata per un'altra festa…". Lo ha detto l'avvocato Gabriele Giambrone, legale dei familiari di Simona Cinà, la pallavolista morta in piscina durante una festa di laurea. "La villa risulta anche in vendita". 

