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TELE ONE canale 16 in tutta la Sicilia, in diretta streaming su www.teleone.it, https://www.facebook.com/teleone.it e sull'App teleOne. Si indaga per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo”: stando alle parole pronunciate da Ambrogio Cartosio, pm di Termini Imerese, le indagini di quanto sia accaduto alla base della tragedia del Bayesian sono solo all'inizio ed è essenziale che ci sia il recupero dello scafo. “Non si può andare frettolosamente. I reati bisogna capire a chi sono ascrivibili, possono toccare sia il comandante, che l'equipaggio così come la casa costruttrice”. Ciò non toglie, ha aggiunto, che si possano avere già dei nomi iscritti al registro degli indagati prima che avvenga il recupero, attività che richiederà diverse settimane di sforzi e a cui si è offerta di partecipare anche la società armatrice della barca. Le vittime cercavano le bolle d'aria nelle cabine "I passeggeri morti trovati nella stessa cabina di sinistra non dormivano tutti in quel locale". Ha specificato Cammarano, spiegando che, sul lato sinistro verosimilmente erano rimaste le “ultime bolle d'aria”. I primi cinque corpi sono stati infatti trovati nella prima cabina, il sesto cadavere nella terza, sempre dello stesso lato, nella parte che è affondata per ultima prima di inabissarsi verso il basso. Le vittime è pressocché certo che “abbiano cercato di scappare”. Le domande senza risposta: “Necessario recuperare il relitto e analizzarlo” Il riserbo da parte degli investigatori è molto alto e legato all'approfondimento delle indagini. Al momento rimane il fatto che, stando anche alle risposte date da Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di Porto di Palermo, e dal sostituto procuratore Raffaele Cammarano, non è stata ancora trovata la scatola nera. I numeri da soli parlano chiaro della difficoltà e della necessità di agire, innanzi tutto, per salvare le persone che si trovavano imprigionate all'interno della barca: operazioni per niente facili, a 50 metri di profondità e con pochi minuti per poter agire. 20 i sommozzatori messi in azione, 11 di loro altamente specializzati per un totale di 123 immersioni composte da team di due persone ciascuno per un totale di oltre 4000 minuti di immersioni. Difficoltà rese maggiori dagli alloggi e cabine che “non hanno dimensioni tali da poter lavorare con tranquillità unita alla scarsa visibilità”. A dare supporto, una ulteriore squadra da terra composta da 70 persone con diverse professionalità. I superstiti, è stato reso noto, non sono stati sottoposti ad alcool test o ad altri test per le droghe in quanto, hanno spiegato, bisognava dare antecedenza al prestare loro soccorso, sia per lo shock che per le ferite riportato. Non possono comunque essere trattenuti pur confidando, la procura, in una loro collaborazione: il capitano del veliero sarà comunque certamente risentito, “ci aspettiamo che prima di lasciare l'Italia attenda l'esito degli accertamenti”. Tante le domande che, al momento, rimangono senza risposta: tra queste quale sia stato il ruolo davvero svolto dal comandate del Bayesyan e se i tempi così fulminei in cui lo yacht da 500 tonnellate, si sia inabissato così velocemente. Serve poi chiarire quanto sia state inaspettati i cambiamenti meteorologici, dato che gli avvisi non parlavano di vento di burrasca. Una guardia in plancia, comunque, era presente. Il Bayesian non è stato investito da una tromba marina d'aria "ma da un downburst", ha spiegato il sostituto procuratore. Il recupero dell'ultimo cadavere Anche Hannah Lynch, come le altre vittime del naufragio al largo di Porticello (Palermo), è rimasta intrappolata dentro una delle cabine. I sommozzatori dei Vigili del fuoco, che da lunedì mattina lavorano incessantemente sul fondale, a 50 metri di profondità, hanno recuperato il corpo senza vita dell'ultima dispersa. L'ambulanza con il corpo della 18enne, ha lasciato il molo di Porticello martedì 23 agosto. Il cadavere è stato poi portato al cimitero dei Rotoli a Palermo, dove si trova anche la salma del padre Mike Lynch, l'imprenditore britannico morto anche lui nei naufragio. Recuperato l'ultimo corpo, la procura di Termini Imerese, nelle prossime ore, disporrà l'autopsia sulle sette vittime del naufragio. Gli esami saranno eseguiti dai medici dell'istituto legale del Policlinico di Palermo. Nel molo di Porticello i vigili del fuoco hanno applaudito i colleghi sommozzatori che hanno effettuato le ricerche in mare delle vittime. All rights reserved – Questo video è protetto da copyright ed è espressamente vietato ogni utilizzo, riproduzione od uso, parziale o totale
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