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Rubrica “Lo psicologo risponde”

Approfondimento della seconda puntata, Marzo 2025

Minidizionario dei termini psicologici. I sintomi A-E

I termini psicologici che descrivono stati mentali e la relativa necessità di cura costituiscono il primo aggancio teorico intorno al quale impostare una qualsivoglia forma di trattamento e importante riferimento per ciascuno, non necessariamente professionista della salute mentale.
In questa disamina verrà riportato, per ogni lettera dell’alfabeto, un sintomo psichico esemplificativo tra i più comuni (o viceversa di interesse per la sua rarità e impatto negativo sullo stile di vita) su richiesta dei lettori della Rubrica sopra citata, e per fornire una panoramica della salute e della patologia.
Il mese di Marzo interessa i sintomi (dalla lettera A fino alla E) più comuni lamentati da chi è portatore di un disagio di tipo psicologico.

A- L’American Psychiatric Association (1994) descrive l’ansia come l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno (APA, 1994; cit. in: Franceschina et al., 2004, p. 213).

B- Il Disturbo Bipolare, definito anche BipolarismoDepressione Bipolare o Sindrome Maniaco-Depressiva, è una patologia molto seria che, se non trattata tempestivamente e in maniera adeguata, può causare gravi sofferenze e risultare decisamente invalidante. La persona bipolare manifesta gravi alterazioni dell’umore, delle emozioni e dei comportamenti, il tutto con una durata piuttosto variabile. Questi sbalzi d’umore sono caratterizzati dall’alternarsi di Episodi Maniacali/Ipomaniacali ed Episodi Depressivi, motivo per cui questa patologia è definita Bipolare.

C- Le compulsioni possono comprendere tutti quei comportamenti stereotipati (ad esempio pulirsi le mani per non rimanere contaminati), ma anche pensieri, utilizzati per rispondere alla preoccupazione (American Psychiatric Association, 2013). L’utilità di una tale risposta comportamentale sta nel fatto che questa permette di evitare completamente l’eventualità potenziale di affrontare quel timore, attraverso un meccanismo di controllo.

D- L’OMS definisce la “dipendenza patologica” come “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”. In questa definizione rientrano anche le dipendenze senza sostanza, che riguardano comportamenti problematici come ildisturbo da gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo, la new technologies addiction (dipendenza da internet, social network, videogiochi, televisione, ecc.), diverse nelle manifestazioni cliniche ma per molti aspetti correlate sul piano eziologico e psicopatologico.

E- L’erotomania è una rara condizione psichiatrica in cui un soggetto sviluppa la convinzione – una credenza persistente e fissa – di essere amato da un’altra persona a distanza (Kelly, 2018).

Si riporta di seguito uno dei riferimenti bibliografici utilizzati per la prima serie di sintomi analizzati (https://www.stateofmind.it/2021/09/erotomania-psicologia-cinema/). Si rimanda quindi al mese di Aprile per analizzare i successivi disturbi.